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Domenica, 28 Maggio 2023

 

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Negli ultimi anni il Ministero  dell'Istruzione d della Ricerca é  tornato ad occuparsi  ampiamente di musica allo scopo di diffondere l'apprendimento pratico della disciplina in un lasso  di tempo ragionevole,  cercando  così di valorizzare l'alunno  nella formazione culturale musicale. musica1

Ma per arrivare a questa riforma  dobbiamo partire  dalla legge Casati del 1859 che escludeva totalmente la disciplina musicale dai programmi  scolastici. De Sanctis invece  nel 1861 poneva rimedio  a questa legge e inseriva il Canto  Corale tra le materie  d'insegnamento,  senza dettare alcun programma.  Si dovevano  cantare  inni alla patria e alla bandiera,  sostenuti magari da un pianista o organista. Ma il cantare aveva un doppio scopo: apprendere la lingua italiana  con una "retta  pronuncia" che si poteva ottenere grazie ai canti imparati a memoria. 

Fu la Riforma Gentile nel 1923 a prevedere  gli istituti  magistrali  inserendovi l'insegnamento  di musica e canto corale nonché  lo studio  facoltativo di uno strumento musicale; rimaneva il Canto Corale  nelle scuole elementari. Scorrendo velocemente dentro il viaggio storico musicale arriviamo ai giorni nostri dove l'educazione musicale  si trova come linguaggio permanente  insieme alle altre  discipline.  A diffondere  maggiormente  il linguaggio  musicale  é  entrato  in vigore, con le classi prime, nel 2010-2011 il liceo musicale  come scuola  secondaria e che permette di entrare dopo i 5 anni in un conservatorio.  

La musica ha sempre avuto un ruolo fondamentale per la crescita dell'individuo tant'è che i Greci le attribuivano una funziona  educativa perché  in grado di formare  ed arricchire l'animo delle persone. 

Anche la musicoterapia accresce il nostro  benessere  e migliora  il nostro  umore. In Italia,  purtroppo, questa  materia  è  stata vista   per troppo tempo come disciplina   di serie B , e nonostante gli studi  decennali impegnativi di un conservatorio , insegnare ed musicare si tratta di una vera e propria missione perché   ci  si trova di fronte ad un  immobilismo culturale molto spesso da parte di genitori spocchiosi che vedono solo negli  insegnanti  di Lettere, Matematica e Lingue  la capacità  di "capire  e indottrinare" l'alunno. Maggiormente considerati  gli insegnanti di strumento perché  il genitore  vede in  questo docente  la capacità  di " fare musica" nonostante gli stessi docenti  hanno compiuto   uguali studi accademici, fatto concerti, corsi di perfezionamento, master e tanto altro.

Simili ma non  uguali per l'opinione pubblica,  opinioni sostenute negli anni  purtroppo  da una  totale capacità  governativa dei cosiddetti " addetti ai lavori" da parte di persone poco indicate per prendere decisioni. 

Rosalba Fonte 

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