Negli ultimi anni il Ministero dell'Istruzione d della Ricerca é tornato ad occuparsi ampiamente di musica allo scopo di diffondere l'apprendimento pratico della disciplina in un lasso di tempo ragionevole, cercando così di valorizzare l'alunno nella formazione culturale musicale.
Ma per arrivare a questa riforma dobbiamo partire dalla legge Casati del 1859 che escludeva totalmente la disciplina musicale dai programmi scolastici. De Sanctis invece nel 1861 poneva rimedio a questa legge e inseriva il Canto Corale tra le materie d'insegnamento, senza dettare alcun programma. Si dovevano cantare inni alla patria e alla bandiera, sostenuti magari da un pianista o organista. Ma il cantare aveva un doppio scopo: apprendere la lingua italiana con una "retta pronuncia" che si poteva ottenere grazie ai canti imparati a memoria.
Fu la Riforma Gentile nel 1923 a prevedere gli istituti magistrali inserendovi l'insegnamento di musica e canto corale nonché lo studio facoltativo di uno strumento musicale; rimaneva il Canto Corale nelle scuole elementari. Scorrendo velocemente dentro il viaggio storico musicale arriviamo ai giorni nostri dove l'educazione musicale si trova come linguaggio permanente insieme alle altre discipline. A diffondere maggiormente il linguaggio musicale é entrato in vigore, con le classi prime, nel 2010-2011 il liceo musicale come scuola secondaria e che permette di entrare dopo i 5 anni in un conservatorio.
La musica ha sempre avuto un ruolo fondamentale per la crescita dell'individuo tant'è che i Greci le attribuivano una funziona educativa perché in grado di formare ed arricchire l'animo delle persone.
Anche la musicoterapia accresce il nostro benessere e migliora il nostro umore. In Italia, purtroppo, questa materia è stata vista per troppo tempo come disciplina di serie B , e nonostante gli studi decennali impegnativi di un conservatorio , insegnare ed musicare si tratta di una vera e propria missione perché ci si trova di fronte ad un immobilismo culturale molto spesso da parte di genitori spocchiosi che vedono solo negli insegnanti di Lettere, Matematica e Lingue la capacità di "capire e indottrinare" l'alunno. Maggiormente considerati gli insegnanti di strumento perché il genitore vede in questo docente la capacità di " fare musica" nonostante gli stessi docenti hanno compiuto uguali studi accademici, fatto concerti, corsi di perfezionamento, master e tanto altro.
Simili ma non uguali per l'opinione pubblica, opinioni sostenute negli anni purtroppo da una totale capacità governativa dei cosiddetti " addetti ai lavori" da parte di persone poco indicate per prendere decisioni.
Rosalba Fonte
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