Nel corso della seconda puntata della serie televisiva di Sky " Call my Agent-Italia" il regista partenopeo ha descritto , con un velo tragicomico, gli incontri scuola - famiglia sostenendo che si può trovare il sentimento più orrendo dell'essere umano: l'entusiasmo immotivato criticando l'atteggiamento di molti genitori.
Genitori che si propongono insegnanti improvvisati per attivare corsi di batteria, di Macarena e addirittura di ciclismo. Da qui il commento sarcastico del Regista rivolgendo una preghiera a Dio per occuparsi dell'istruzione non dei figli ma dei genitori.
Parole più vere e reali non potevano essere dette. Purtroppo negli ultimi anni i rapporti fra insegnanti e genitori sembrano essersi deteriorati.
Genitori e insegnanti oggi educano in modi diversi e spesso in contraddizione.
Il ragazzo a scuola si propone in maniera differente rispetto all'ambiente familiare e per un genitore é più difficile credere alla parola del docente che molte volte descrive un ragazzo che in classe si mostra disordinato, poco attento , rumoroso e distratto o a volte anche " spocchioso".
Purtroppo alcuni genitori vedono gli insegnanti come nemici e non alleati per la crescita del ragazzo. Mostrando questa diffidenza verso il docente operano un controllo serrato su tutto quello che essi dicono o fanno in classe e molte volte a casa parlano male degli insegnanti ai figli creando confusione nella mente dell'adolescente che non capisce più da che parte stare.
Anche i gruppi Whatsapp di genitori possono trasformarsi in vere e proprie trappole per monitorare gli insegnanti e se serve, per " intervenire " nella vita scolastica dei figli.
Ogni genitore, come ogni insegnante, non è perfetto ma di contro si pretende la perfezione dal docente da ogni punto di vista. Il punto principale che sfugge a molti genitori é che nonostante i loro pargoli irritano a volte con dei comportamenti non proprio " tranquilli " il docente educa a un atteggiamento sereno per riuscire in un apprendimento veloce e sicuro.
Ogni docente ama i propri ragazzi perché sono la parte migliore di questo lavoro.
Sono grandi responsabilità perché si ci scontra con varie realtà e varie educazioni ma sicuramente sono una sfida nel contribuire a rendere migliore questo mondo, l'unica cosa per cui valga la pena di continuare a farlo.
Rosalba Fonte
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