Istruzione e Formazione

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Martedì, 06 Giugno 2023

 

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Finalmente dopo 3 anni di contratto e stipendio bloccato i sindacati hanno trovato  un accordo con il nuovo  governo Meloni ed é stato firmato  , con il ministro Valditara ,  il nuovorinnovo ccnl contratto del personale docenti e ATA.

L'unica possibilità  che ha un insegnante di fare carriera nel mondo della scuola é  quello di diventare dirigente scolastico, ma per fare questo , oltre ad avere la volontà  di "cambiare lavoro" ( e non é  da tutti), occorre superare un concorso,  bisogna essere assunti a tempo indeterminato,  essere in possesso  della laurea Magistrale oppure conseguire  il diploma di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell'alta  formazione artistica,  musicale  e coreutica e con un servizio effettivo di almeno 5 anni. Il percorso formativo" di un docente  non é  da meno.

Bisogna possedere il titolo di studio  di accesso  all'insegnamento  con la laurea Magistrale,  acquisire i 24 cfu, cioè  altri esami universitari  , indispensabili per le MAD e per accedere si concorsi  abilitanti.

Percorsi lunghi e formativi per una scuola che rappresenta l'istituzione  più  importante in una società  civile.

Eppure i vari governi  hanno sempre  fatto  cassa con l'istruzione  cercando di risparmiare sulla debolezza della classe insegnante. Il docente  per ogni ora di lezione deve puntualmente prepararsi  e aggiornarsi in base alla formazione della classe ; le competenze richieste  sono sempre crescenti , si lavora molte ore in più  di quanto non sia scritto sulla carta.

Sicuramente é un lavoro stimolante,  ma per arrivare ad essere un docente di ruolo si fatica e per anni si resta precari. 

Adesso dopo 3 anni  di contratto bloccato é arrivato un nuovo riconoscimento  contrattuale con un aumento in busta paga.

É  stato  giusto?  Sì è   stato  giusto  perché  si dimentica molto  spesso  che la categoria  " docente" é  una categoria di pendolari  che affronta spese di trasferimenti   in altre regioni , lasciando famiglia, o di trasferimenti  giornalieri  da una città  all'altra  magari per poche ore e non per cattedra completa.

É  stato giusto? Si è  stato giusto premiare il docente con un aumento  stipendiale per il lavoro  immenso che giornalmente si fa affrontando ragazzi educati, complessati, pigri, svogliati, bugiardi o con l' assillo  del voto più  alto perché  a volte  la famiglia lo pretende.

L'insegnante  deve capire e attenzionare tutto questo  molto spesso  lottando con famiglie distratte o poco educate e quindi con una scuola sempre più  assediata da studenti e genitori bulli e un DS sempre piu padre padrone.  A questo  punto  é  stato  giusto un aumento  in busta paga, purtroppo  poco, molto poco e non commisurato all' immenso  lavoro e al carico di responsabilità  che un educatore affronta giornalmente .

Sicuramente per avere un giusto riconoscimento  del nostro lavoro occoŕrerebbe un maggiore atto di onestà  politica... ma ciò  non si avrà  mai perché la scuola é  completamente in balia di politici asserviti ai poteri forti. 

Rosalba Fonte

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