L' Enna a porte chiuse. Sono molto dispiaciuto e altrettanto stranito da tale decisione. In qualsiasi campo nazionale di calcio, ho sempre saputo che, causa rivalità accese tra tifoserie, veniva vietata la trasferta ai tifosi ospiti.
Non ricordo un provvedimento di chiusura totale del campo ai tifosi locali, se non per altre motivazioni. Ritengo che questo provvedimento sia non solo spropositato ma anche molto penalizzante per la squadra e la società dell' Enna.
A memoria, mai a Enna si sono registrate aggressioni alla squadra o alla tifoseria ospite. Il Gaeta, a differenza di tanti campi siciliani, e' uno stadio che si presta bene all'organizzazione dell'ordine pubblico, e dove la locale Questura ha sempre predisposto un servizio eccellente senza mai registrare incidenti, che nel calcio ci possono stare, purtroppo, neanche di lieve entità.
Quindi quale motivazione spinge l'autorià della PS di andare oltre il divieto ai tifosi ospiti di trasferta? Per non parlare del danno sportivo ed economico. L' Enna che, si trova a lottare per la conquista della serie D ed avere 2000 e piu' persone che incitano i propri beniamini, e' tutt' altra cosa. E la società? Una società che si e' fatta carico di un enorme peso economico per questa avventura, e si vedrebbe negare, per quanto mi riguarda, ed insisto, in maniera immotivata, un ottimo incasso che gli permetterebbe di dare ossigeno alle casse societarie per affrontare con più serenità il finale di stagione. Spero che ci siano i margini per fare prevalere il buon senso, anche perché i tifosi ennesi non sono per niente facinorosi ed a Caltanissetta sono stati oggetto di una vera e propria imboscata, dalla quale loro malgrado, si sono dovuti difendere.
Gaetano Di Maggio
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